Escursione alla scoperta degli eremi di Pulsano - Gargano
Tre percorsi nelle valli del Gargano alla ricerca degli eremi di Santa Maria di Pulsano.
![]() |
Vista panoramica dall'Abbazia di Santa Maria di Pulsano sul Golfo di Manfredonia |
Percorso n. 1
Tempo: 4,00 h;
Percorso: 3,2 km circa; Difficoltà percorso: Impegnativo; Tipo percorso: sterrato, roccioso, e pietroso. Da visitare: Eremo di San Giovanni da Matera, eremo di Santa Caterina d'Alessandria, eremo di San Gregorio Magno, Abbazia di Santa Maria di Pulsano e vista panoramica sul Golfo di Manfredonia e la Valle di Pulsano. | Percorso n. 2
Tempo: 7,00 h;
Percorso: 4,2 km circa; Difficoltà percorso: Impegnativo; Tipo percorso: sterrato, roccioso e pietroso. Da visitare: Abbazia Santa Maria di Pulsano, eremo di San Giovanni da Matera, eremo il Mulino, eremo Studion e vista panoramica sul Golfo di Manfredonia e la Valle di Pulsano. | Percorso n. 3
Tempo: 5,00 h;
Percorso: 3,2 km circa; Difficoltà percorso: Impegnativo; Tipo percorso: sterrato, roccioso, pietroso. Da visitare: Abbazia di Pulsano, eremi di san Nicola, san giovanni da Matera, santa Margherita e il Mulino. |
Ulteriori informazioni: Trekking ed escursioni in Puglia e dintorni e Garganowunderland
L'Abbazia di Santa Maria di Pulsano dista 8 km da Monte Sant'Angelo, e notizie non documentabili indicherebbero che fu instaurata sul colle di Pulsano nel VI secolo per opera del monaco-papa San Gregorio Magno, lungo i suoi impervi valloni vi sono una ventina di eremi, e nel suo insieme rappresenta un’area di notevole interesse storico, archeologico, artistico e paesaggistico.
Le prime notizie storiche certe sulla frequentazione del luogo sono legate alla figura di Giovanni Scalcione da Matera (ca. 1080-1139), alla fine del 1129 raggiunge il Gargano e vi fonda un monastero e l’ordine pulsanese che seguiva la stretta regola benedettina.
La congregazione raggiunse rapidamente una notevole importanza, creando dipendenze in Italia e Dalmazia, mentre l'abbazia si dotò di un apparato architettonico e decorativo di rilevante qualità. Nei secoli successivi il monastero visse alterne fortune; esso fu gravemente danneggiato da un terremoto nel 1646, ma nel Settecento gli "eremi" risultarono ancora popolati.
In questa lunga parabola storica le grotte hanno subito varie modifiche. Nel corso del Medioevo è possibile che le spelonche e le strutture costruite presso di esse siano servite principalmente come nuclei residenziali e di attività agricola di una comunità che per il culto gravitava sulla soprastante abbazia.
Lo sviluppo di cappelle e spazi sacri potrebbero invece collocarsi prevalentemente fra XV e XVII sec. (come suggeriscono gli affreschi superstiti) ed essere forse legato a un interessante fenomeno di vita eremitica praticato anche in età moderna.
Le prime notizie storiche certe sulla frequentazione del luogo sono legate alla figura di Giovanni Scalcione da Matera (ca. 1080-1139), alla fine del 1129 raggiunge il Gargano e vi fonda un monastero e l’ordine pulsanese che seguiva la stretta regola benedettina.
La congregazione raggiunse rapidamente una notevole importanza, creando dipendenze in Italia e Dalmazia, mentre l'abbazia si dotò di un apparato architettonico e decorativo di rilevante qualità. Nei secoli successivi il monastero visse alterne fortune; esso fu gravemente danneggiato da un terremoto nel 1646, ma nel Settecento gli "eremi" risultarono ancora popolati.
In questa lunga parabola storica le grotte hanno subito varie modifiche. Nel corso del Medioevo è possibile che le spelonche e le strutture costruite presso di esse siano servite principalmente come nuclei residenziali e di attività agricola di una comunità che per il culto gravitava sulla soprastante abbazia.
Lo sviluppo di cappelle e spazi sacri potrebbero invece collocarsi prevalentemente fra XV e XVII sec. (come suggeriscono gli affreschi superstiti) ed essere forse legato a un interessante fenomeno di vita eremitica praticato anche in età moderna.
Alcuni complessi (Mulino, San Nicola, Santa Margherita, Studion) presentano una vasta estensione e un'articolazione in più ambienti e livelli, con una combinazione di spazi rupestri, vani in muratura, corti aperte, ristrette aree di lavoro e di coltivazione.
I resti di camini, lettiere, nicchie-armadio, canalette, cisterne, vaschette, abbeveratoi, macine per le olive, neviere, silos, muri di contenimento documentano archeologicamente lo sforzo per la creazione di condizioni favorevoli all'insediamento umano e allo svolgimento di attività domestiche, produttive, agricole, pastorali.
Al riparo degli animali dovevano essere riservati inoltre gli antri più piccoli e a planimetria più semplice (Mandre, San Trifone, Sant'Antonio il Grande, Coppa la Pinta).
Percorso n. 1
Percorso n. 2
Eremo San Giovanni da Matera L'eremo di San Giovanni da Matera, costituito da una spelonca di medie dimensioni, presenta un ingresso arcuato intonacato nella parte alta sul quale, in una cornice moresca, è presente un affresco di una Madonna col Bambino tra una figura angelica e un religioso inginocchiato con corona in mano, La tradizione vuole che San Giovanni amasse qui ritirarsi nei periodi di più profonda preghiera ed austera penitenza, ed ogni volta che si recava nella vicina Siponto. È da notare inoltre, una croce graffita sul frontale. |
Percorso n. 3
|
|
|
CACIOCAVALLO IN GROTTA PUGLIESE Kg. 1,40/1,60 Circa € 35,00 | Booking.com |
Scarica l'itinerario trekking: Mappa percorso 1 in gpx Mappa percorso 2 in gpx Mappa percorso 3 in gpx |
Commenti
Posta un commento