Trekking Valle Scannamugliera - Gargano
Escursione lungo la Scala Santa, sentiero storico-naturalistico
Scannamugliera - Jazzo Ognissanti - La Via Sacra dei Longobardi
Tempo: 4,00 h;
Percorso: 7,6 km circa;
Difficoltà percorso: Escursionistico;
Tipo percorso: sterrato, asfalto, roccia, incolto.
Da visitare: Chiesa rupestre Ognissanti, jazzo Ognissanti, Santuario di San Michele Arcangelo, panorama.
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Ulteriori informazioni: Trekking ed escursioni in Puglia e dintorni
Percorso che inizia dalla frazione di Macchie (Manfredonia) e si conclude al parcheggio vicino al castello di Monte sant'Angelo.
Non essendo un percorso ad anello ci sarebbero 2 possibilità, la prima lasciare l'auto a Monte Sant'Angelo e prendere il bus che porta a Macchie, in alternativa fare il contrario, qui gli orari dei bus.
Il sentiero Scannamugliera è l'ultimo tratto della Via Sacra dei Longobardi, prima di arrivare aala grotta di San Michele ed è uno dei percorsi dalla valenza storica, presente nel territorio di Monte Sant'Angelo, si tratta di un'antica strada comunale che nel lontano passato i pellegrini percorrevano quotidianamente per raggiungere il Santuario di San Michele Arcangelo.
Essendo stato ristrutturato per permettere agli escursionisti di apprezzare questa piacevolissima esperienza è opportuno seguire alcune indicazioni; il sentiero può essere percorso solo a piedi e bisogna assumere un comportamento rispettoso nei confronti dell'ambiente ed in caso di pioggia evitare di percorrerlo.
Lungo i versanti meridionali di Monte Sant'Angelo, partendo dalla frazione di Macchia (primo pannello indicativo) loc. Posta (così denominata per la presenza in passato dell'ufficio postale), si insinua una delle tante antiche mulattiere esistenti, percorsa dai pellegrini sin dalle origini del culto di San Michele.
Un secondo pannello indicativo si trova ad un bivio, se guardiamo con attenzione le indicazioni, vediamo che il sentiero ci obbliga a sinistra, per poi arrivare quasi in cima e ridiscendere per poter visitare la chiesa di Ognissanti, ma l'anello non si chiude.
Per i più esperti è possibile comunque fare il tratto mancante, chiedendo preventivamente l'autorizzazione al passaggio, dovendo passare attraverso campi privati adibiti a pascolo.
Raggiungendo la quota di 410 m s.l.m., inserita in uno dei più incantevoli paesaggi rupestri del Gargano, s'incontra la suggestiva chiesetta di Ognissanti, cavata nella roccia sul costone destro della Valle Scannamugliera. Questo toponimo è la corruzione popolare del nome della valle frequentata nell'alto Medioevo, Scanderh Molelrh, sulla quale il famoso secentista fra' Marcello Cavaglieri scrive: "In lingua gotica risuona: forte e grande a salire".
La mulattiera presenta per lunghi tratti, scalini scavati nella roccia dai contadini, dai pastori e dai devoti per rendere la salita più agevole, denominata "Scala Santa".
Attorno alla chiesa, nel IX secolo, causa le continue incursioni arabe, o, forse, anche per una precedente presenza monastica o di santi eremiti, gli abitanti della pianura sottostante dettero vita ad un agglomerato civile. Tutto intorno, infatti, si possono vedere abitazioni scavate nella roccia di una o due grotte intercomunicanti, fornite tutte di focolare e collegate le une alle altre ai diversi livelli di piano da viottoli e da scalinate incavate nel banco roccioso, fino a raggiungere il nucleo abitativo più popoloso di "Iazzo Ognissanti". A testimonianza di ciò si possono, infatti, osservare i servizi comuni come le cisterne, i luoghi di riunione, i recinti per gli animali, i torchi, i forni.
La "Scala Santa", fino alla metà del secolo XX, era uno dei più frequentati itinerari sacri verso la Grotta di San Michele.
Infatti conserva ancora le testimonianze, del passaggio di pellegrini avvenuto nei secoli passati, con numerose croci piccole e grandi, semplici ed elaborate, greche e latine, graffiate o scolpite sulle pareti rocciose.
La chiesa ha due ingressi: quello frontale è stato ricostruito con un muro a secco. L'interno viene usato come deposito. Si tratta di un unico vano rettangolare di metri 9,30 x 4,70 interamente scavato nella roccia, Nel fondo, l'abside con al centro i ruderi di un altare. Sugli stipiti e sulle pareti numerosi segni di croce: dipinti o scolpite.
Sulla parete destra, sospeso alla volta, un capitello scolpito nella roccia: segno questo che lascia supporre che la chiesetta, in origine dovesse avere altri arredi architettonici.
Interessante è la serie di affreschi dipinti sulla parte intonacata dalla parete sinistra, che sono del XIII secolo, opera di artisti devoti. I due riquadri raffigurano San Michele e la Madonna con Bambino sulla sinistra, al centro il Cristo Pantocratore e la Crocifissione a destra, secondo gli schemi bizantini.
Gli affreschi, sono datati tutti tra il XIII e il VIV secolo, e, perciò, assumono una valenza storico-documentaria di notevole interesse.
Salendo sempre sul sentiero arriviamo al bivio con la strada sulla destra che prenderemo alla via del ritorno, dopo qualche decina di metri troviamo "Iazzo Ognissanti", a 450 m s.l.m., fate attenzione ai pastori maremmani a guardia del gregge.
Usciamo e ci lasciamo alle spalle l'ultimo pannello indicativo, prendiamo la strada per raggiungere il Santuario di San Michele Arcangelo, infine prima di riprendere il sentiero di ritorno possiamo fare visita alla Chiesa della Madonna Incoronata, ora in fase di restauro, è un luogo piccolo ma suggestivo, si trova sulla Statale 272, nella valle di Sant'Oronzo appena fuori le antiche mura. L'edificio in muratura, un tempo dedicato a San Leonardo, scandisce il grande ambiente voltato scavato, in parte, nel banco roccioso; al suo interno, a destra dell'altare maggiore che ospita la statua della Madonna Incoronata, nascosti dalla penombra, si scorgono altri tre altari dedicati, rispettivamente a San Leonardo, alla Madonna delle Grazie e a San Giacomo Maggiore.
Non essendo un percorso ad anello ci sarebbero 2 possibilità, la prima lasciare l'auto a Monte Sant'Angelo e prendere il bus che porta a Macchie, in alternativa fare il contrario, qui gli orari dei bus.
Il sentiero Scannamugliera è l'ultimo tratto della Via Sacra dei Longobardi, prima di arrivare aala grotta di San Michele ed è uno dei percorsi dalla valenza storica, presente nel territorio di Monte Sant'Angelo, si tratta di un'antica strada comunale che nel lontano passato i pellegrini percorrevano quotidianamente per raggiungere il Santuario di San Michele Arcangelo.
Essendo stato ristrutturato per permettere agli escursionisti di apprezzare questa piacevolissima esperienza è opportuno seguire alcune indicazioni; il sentiero può essere percorso solo a piedi e bisogna assumere un comportamento rispettoso nei confronti dell'ambiente ed in caso di pioggia evitare di percorrerlo.
Lungo i versanti meridionali di Monte Sant'Angelo, partendo dalla frazione di Macchia (primo pannello indicativo) loc. Posta (così denominata per la presenza in passato dell'ufficio postale), si insinua una delle tante antiche mulattiere esistenti, percorsa dai pellegrini sin dalle origini del culto di San Michele.
Un secondo pannello indicativo si trova ad un bivio, se guardiamo con attenzione le indicazioni, vediamo che il sentiero ci obbliga a sinistra, per poi arrivare quasi in cima e ridiscendere per poter visitare la chiesa di Ognissanti, ma l'anello non si chiude.
Per i più esperti è possibile comunque fare il tratto mancante, chiedendo preventivamente l'autorizzazione al passaggio, dovendo passare attraverso campi privati adibiti a pascolo.
Raggiungendo la quota di 410 m s.l.m., inserita in uno dei più incantevoli paesaggi rupestri del Gargano, s'incontra la suggestiva chiesetta di Ognissanti, cavata nella roccia sul costone destro della Valle Scannamugliera. Questo toponimo è la corruzione popolare del nome della valle frequentata nell'alto Medioevo, Scanderh Molelrh, sulla quale il famoso secentista fra' Marcello Cavaglieri scrive: "In lingua gotica risuona: forte e grande a salire".
La mulattiera presenta per lunghi tratti, scalini scavati nella roccia dai contadini, dai pastori e dai devoti per rendere la salita più agevole, denominata "Scala Santa".
Attorno alla chiesa, nel IX secolo, causa le continue incursioni arabe, o, forse, anche per una precedente presenza monastica o di santi eremiti, gli abitanti della pianura sottostante dettero vita ad un agglomerato civile. Tutto intorno, infatti, si possono vedere abitazioni scavate nella roccia di una o due grotte intercomunicanti, fornite tutte di focolare e collegate le une alle altre ai diversi livelli di piano da viottoli e da scalinate incavate nel banco roccioso, fino a raggiungere il nucleo abitativo più popoloso di "Iazzo Ognissanti". A testimonianza di ciò si possono, infatti, osservare i servizi comuni come le cisterne, i luoghi di riunione, i recinti per gli animali, i torchi, i forni.
La "Scala Santa", fino alla metà del secolo XX, era uno dei più frequentati itinerari sacri verso la Grotta di San Michele.
Infatti conserva ancora le testimonianze, del passaggio di pellegrini avvenuto nei secoli passati, con numerose croci piccole e grandi, semplici ed elaborate, greche e latine, graffiate o scolpite sulle pareti rocciose.
La chiesa ha due ingressi: quello frontale è stato ricostruito con un muro a secco. L'interno viene usato come deposito. Si tratta di un unico vano rettangolare di metri 9,30 x 4,70 interamente scavato nella roccia, Nel fondo, l'abside con al centro i ruderi di un altare. Sugli stipiti e sulle pareti numerosi segni di croce: dipinti o scolpite.
Sulla parete destra, sospeso alla volta, un capitello scolpito nella roccia: segno questo che lascia supporre che la chiesetta, in origine dovesse avere altri arredi architettonici.
Interessante è la serie di affreschi dipinti sulla parte intonacata dalla parete sinistra, che sono del XIII secolo, opera di artisti devoti. I due riquadri raffigurano San Michele e la Madonna con Bambino sulla sinistra, al centro il Cristo Pantocratore e la Crocifissione a destra, secondo gli schemi bizantini.
Gli affreschi, sono datati tutti tra il XIII e il VIV secolo, e, perciò, assumono una valenza storico-documentaria di notevole interesse.
Salendo sempre sul sentiero arriviamo al bivio con la strada sulla destra che prenderemo alla via del ritorno, dopo qualche decina di metri troviamo "Iazzo Ognissanti", a 450 m s.l.m., fate attenzione ai pastori maremmani a guardia del gregge.
Usciamo e ci lasciamo alle spalle l'ultimo pannello indicativo, prendiamo la strada per raggiungere il Santuario di San Michele Arcangelo, infine prima di riprendere il sentiero di ritorno possiamo fare visita alla Chiesa della Madonna Incoronata, ora in fase di restauro, è un luogo piccolo ma suggestivo, si trova sulla Statale 272, nella valle di Sant'Oronzo appena fuori le antiche mura. L'edificio in muratura, un tempo dedicato a San Leonardo, scandisce il grande ambiente voltato scavato, in parte, nel banco roccioso; al suo interno, a destra dell'altare maggiore che ospita la statua della Madonna Incoronata, nascosti dalla penombra, si scorgono altri tre altari dedicati, rispettivamente a San Leonardo, alla Madonna delle Grazie e a San Giacomo Maggiore.
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