Bosco di Scoparella - Ruvo di Puglia
Bosco di Scoparella - Ruvo di Puglia
Tempo: 4 ore;Percorso: l'itinerario prevede un percorso di circa 7,5 km;
Difficoltà percorso: facile di tipo escursionistico e turistico;
Tipo percorso: sterrato, roccia, boschivo;
Da visitare: Jazzo del demonio, jazzo del termite, bosco di Scoparella.
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Ulteriori informazioni: Trekking ed escursioni in Puglia e dintorni
Il Bosco di Scoparella si trova a circa 12 km da Ruvo di Puglia e a 20 km da Corato in Puglia.
Prende il suo nome dalla presenza di ginestrelle, pianta con la quale si facevano le scope.
È un bosco, uno dei pochi, prevalentemente composto da quercia roverella, un tempo presente in buona parte dell'intera regione Puglia.
Fa parte del Parco Nazionale dell'alta Murgia, è grande di circa 300 ettari e presenta un ricco e folto sottobosco di rosa canina, biancospino, asfodeli, asparagi e numerosissime piante officinali.
Vicino alla maestosa quercia secolare vi è l'antico jazzo del demonio.
La leggenda dello jazzo del demonio ci racconta che durante una notte invernale di fine '800, l'ululato del vento impetuoso filtrava tra le pietre e le foglie degli alberi, i pastori con le loro pecore sostavano nei pressi dello jazzo e mentre erano vicino al fuoco, i cani corsi e i mastini improvvisamente cominciarono ad abbaiare, come se avessero percepito una strana presenza. Altrettanto d'improvviso si calmarono, anche l'ululato del vento terminò. I pastori si sentirono al centro di un silenzio surreale, ad un tratto trasalirono poiché sentirono bussare alla porta, era un povero viandante, che aveva perso il suo cammino.
Lo ospitarono, lo fecero accomodare attorno al fuoco, ma si accorsero che l’uomo aveva le sembianze del demonio, allora si nascosero dietro un crocifisso di ferro, dopodiché la strana creatuta sparì, lasciando dietro di sé l’odore dello zolfo.
La mattina seguente, quando i pastori andarono a controllare il gregge videro che tutti gli animali erano sopravvissuti a quello strano incontro, da lì nacque la leggenda che i cani dei pastori potessero addirittura affrontare persino il diavolo. Nacque così la leggenda del Jazzo del Demonio.
Immerso nel bosco Scoparella, lo jazzo è immobile nella sua imponente e sobria bellezza e ci trasmette un passato grandioso. Sono riscontrabili sulla struttura tracce di para-lupi.
Prende il suo nome dalla presenza di ginestrelle, pianta con la quale si facevano le scope.
È un bosco, uno dei pochi, prevalentemente composto da quercia roverella, un tempo presente in buona parte dell'intera regione Puglia.
Fa parte del Parco Nazionale dell'alta Murgia, è grande di circa 300 ettari e presenta un ricco e folto sottobosco di rosa canina, biancospino, asfodeli, asparagi e numerosissime piante officinali.
Vicino alla maestosa quercia secolare vi è l'antico jazzo del demonio.
La leggenda dello jazzo del demonio ci racconta che durante una notte invernale di fine '800, l'ululato del vento impetuoso filtrava tra le pietre e le foglie degli alberi, i pastori con le loro pecore sostavano nei pressi dello jazzo e mentre erano vicino al fuoco, i cani corsi e i mastini improvvisamente cominciarono ad abbaiare, come se avessero percepito una strana presenza. Altrettanto d'improvviso si calmarono, anche l'ululato del vento terminò. I pastori si sentirono al centro di un silenzio surreale, ad un tratto trasalirono poiché sentirono bussare alla porta, era un povero viandante, che aveva perso il suo cammino.
Lo ospitarono, lo fecero accomodare attorno al fuoco, ma si accorsero che l’uomo aveva le sembianze del demonio, allora si nascosero dietro un crocifisso di ferro, dopodiché la strana creatuta sparì, lasciando dietro di sé l’odore dello zolfo.
La mattina seguente, quando i pastori andarono a controllare il gregge videro che tutti gli animali erano sopravvissuti a quello strano incontro, da lì nacque la leggenda che i cani dei pastori potessero addirittura affrontare persino il diavolo. Nacque così la leggenda del Jazzo del Demonio.
Immerso nel bosco Scoparella, lo jazzo è immobile nella sua imponente e sobria bellezza e ci trasmette un passato grandioso. Sono riscontrabili sulla struttura tracce di para-lupi.
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