Capotenda - Sentiero dell'Acqua e della Pietra
Capotenda - Sentiero dell'Acqua e della Pietra
Gravina in Puglia
Tempo: 3 h;
Percorso: 11 km circa;
Difficoltà percorso: Escursionistico;
Tipo percorso: sterrato, incolto, pietre, rocce.
Da visitare: gravina, falesia, grotte, Parco archeologico di Botromagno, complesso delle Sette Camere, Chiesa rupestre di Padrenostro, area naturalistica di Capotenda.
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Ulteriori informazioni:
Ezio Spano
Omini di Pietra escursioni
I LOVE CAPOTENDA
Capotenda - Parco Naturalistico Gravina
Ezio Spano
Omini di Pietra escursioni
I LOVE CAPOTENDA
Capotenda - Parco Naturalistico Gravina
Ci sono dei luoghi in Puglia che a volte è difficile immaginare, uno di questi è senz'altro la gravina di Gravina in Puglia.
Senza dubbio è uno dei più belli di tutta la Puglia e agli amanti del trekking lascerà un ottimo ricordo.
Si parte dal centro storico di Gravina in Puglia e si raggiunge il ponte della Gravina che è una struttura a doppia arcata.
Il ponte-viadotto collega le due sponde del torrente "Gravina", la sua costruzione risale, presumibilmente, nel XVIII sec.
Si continua fino a Botromagno, il Parco archeologico di Gravina.
La domus appartiene ad un tipo di abitazione ampiamente attestato sulla sommità della collina di Botromagno a partire dal II sec. a. C. Si tratta di case organizzate attorno ad uno o più cortili lastricati, con pavimenti in terra battuta e muri in mattoni di argilla crudi e montanti lignei. Per le coperture vengono utilizzati prevalentemente coppi. Queste abitazioni risentono di influssi greci e del substrato culturale indigeno. I materiali ceramici contenuti negli strati di preparazione pavimentale, consentono di datarla nel corso del II sec. a.C. essa è articolate in due quartieri: residenziale e di servizio.
Lasciamo questo luogo ricco di storia per raggiungere l'ingresso dell’affascinante gravina, passando prima nei pressi del cimitero dove sono sepolte migliaia di persone decedute durante la terribile epidemia di colera del 1870 e quelle che successivamente furono colpite da un altro tremendo evento: l’influenza del 1918 conosciuta con il nome "La Spagnola”, che in tutto il mondo nel periodo della Grande Guerra, fece milioni di vittime.
La gravina si adagia sull’orlo di un burrone, seguiamo il sentiero che ci porta sotto due ponti, il primo è ciò che rimane dei bombardamenti dell'ultima guerra e l'altro invece in attività.
Si continua lungo il versante occidentale della gravina, fino a raggiungere il Complesso delle Sette Camere, un originale habitat rupestre, scavato nell’Alto Medioevo interamente nel banco roccioso, e prende il nome dalla presenza di sette ambienti intercomunicanti tra loro, su tre livelli, collegati tramite scalini.
Seguendo la traccia gpx arriviamo presso l'Area Naturalistica di “Capotenda”, dove sarà possibile apprezzare un altro un luogo poco conosciuto ma senz'altro tra i più affascinanti della gravina di Gravina in Puglia.
Il percorso nominato "Sentiero dell'Acqua e della Pietra" parte dalla sede dell'Area Naturalistica di “Capotenda” (ricavata da grotte preesitenti), camminiamo lungo l’area archeologica del Padreterno, praticamente stiamo camminando sulla storia: peuceti, greci, romani; si ha netta la sensazione di ripercorrere gli eventi che hanno caratterizzato l'intera area.
Costeggiamo il torrente Gravina, con rocce spettacolari e con piccoli laghetti di contenimento, dove fino a non molto tempo fa gli abitanti di Gravina, in estate, amavano fare il bagno.
Tornando indietro superiamo la sede di Capotenda fino ad arrivare presso un grande albero di noce alle cui spalle vi è un’alta falesia dove nidifica il Corvo imperiale.
Proseguiamo sulle rocce verso il ponte e se siamo fortunati vedremo passare un trenino d'altri tempi.
Senza dubbio è uno dei più belli di tutta la Puglia e agli amanti del trekking lascerà un ottimo ricordo.
Si parte dal centro storico di Gravina in Puglia e si raggiunge il ponte della Gravina che è una struttura a doppia arcata.
Il ponte-viadotto collega le due sponde del torrente "Gravina", la sua costruzione risale, presumibilmente, nel XVIII sec.
Si continua fino a Botromagno, il Parco archeologico di Gravina.
La domus appartiene ad un tipo di abitazione ampiamente attestato sulla sommità della collina di Botromagno a partire dal II sec. a. C. Si tratta di case organizzate attorno ad uno o più cortili lastricati, con pavimenti in terra battuta e muri in mattoni di argilla crudi e montanti lignei. Per le coperture vengono utilizzati prevalentemente coppi. Queste abitazioni risentono di influssi greci e del substrato culturale indigeno. I materiali ceramici contenuti negli strati di preparazione pavimentale, consentono di datarla nel corso del II sec. a.C. essa è articolate in due quartieri: residenziale e di servizio.
Lasciamo questo luogo ricco di storia per raggiungere l'ingresso dell’affascinante gravina, passando prima nei pressi del cimitero dove sono sepolte migliaia di persone decedute durante la terribile epidemia di colera del 1870 e quelle che successivamente furono colpite da un altro tremendo evento: l’influenza del 1918 conosciuta con il nome "La Spagnola”, che in tutto il mondo nel periodo della Grande Guerra, fece milioni di vittime.
La gravina si adagia sull’orlo di un burrone, seguiamo il sentiero che ci porta sotto due ponti, il primo è ciò che rimane dei bombardamenti dell'ultima guerra e l'altro invece in attività.
Si continua lungo il versante occidentale della gravina, fino a raggiungere il Complesso delle Sette Camere, un originale habitat rupestre, scavato nell’Alto Medioevo interamente nel banco roccioso, e prende il nome dalla presenza di sette ambienti intercomunicanti tra loro, su tre livelli, collegati tramite scalini.
Seguendo la traccia gpx arriviamo presso l'Area Naturalistica di “Capotenda”, dove sarà possibile apprezzare un altro un luogo poco conosciuto ma senz'altro tra i più affascinanti della gravina di Gravina in Puglia.
Il percorso nominato "Sentiero dell'Acqua e della Pietra" parte dalla sede dell'Area Naturalistica di “Capotenda” (ricavata da grotte preesitenti), camminiamo lungo l’area archeologica del Padreterno, praticamente stiamo camminando sulla storia: peuceti, greci, romani; si ha netta la sensazione di ripercorrere gli eventi che hanno caratterizzato l'intera area.
Costeggiamo il torrente Gravina, con rocce spettacolari e con piccoli laghetti di contenimento, dove fino a non molto tempo fa gli abitanti di Gravina, in estate, amavano fare il bagno.
Tornando indietro superiamo la sede di Capotenda fino ad arrivare presso un grande albero di noce alle cui spalle vi è un’alta falesia dove nidifica il Corvo imperiale.
Proseguiamo sulle rocce verso il ponte e se siamo fortunati vedremo passare un trenino d'altri tempi.
Scarica l'itinerario trekking: Mappa percorso in gpx Mappa percorso in kml |
Itinerario assolutamente da provare!
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