Escursione nel bosco di Scoparella - Ruvo di Puglia

Escursione lungo un tratto del canale dell'Acquedotto Pugliese e il tratturello Regio Canosa-Ruvo.

Tempo:  4,00 h;
Percorso: 9,40 km circa;
Difficoltà percorso: turistico;
Tipo percorso: sterrato.
Da visitare: Bosco di Patanella, Jazzo del Termite, canale e ponte dell'Acquedotto pugliese, Grave di Scoparella, bosco di Scoparella, Jazzo di Scoparella o del Demonio, tratturello regio Canosa-Ruvo n. 19,  bosco di Ruvo.



Guarda il video del percorso


Ulteriori informazioni:
Gruppo Speleologico Ruvese FB
Info Point - Ruvo di Puglia FB

Escursione che inizia in contrada Patanella, a circa 10 km da Ruvo di Puglia, nel pieno del Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
In questa contrada, nel corso di lavori agricoli, furono rinvenute una serie di sepolture al cui interno vi erano diversi materiali in bronzo datati VII-VIII secolo.

Parco Nazionale dell'Alta Murgia
Il Parco Nazionale dell'Alta Murgia, istituito con d.P.R. 10 marzo 2004, è tra i più estesi a livello nazionale con i suoi 68.077 ha compresi nei territori di tredici Comuni, Altamura, Andria, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto, afferenti alle province di Bari e Barletta-Andria-Trani. Il territorio del parco è caratterizzato da una suggestiva successione di creste rocciose, doline, dolci colline, inghiottitoi, cavità carsiche, scarpate ripide, lame, estesi pascoli naturali e coltivi, boschi di quercia e di conifere, dove l'azione perente della nutra si mescola e convive con quella millenaria dell'uomo che ha edificato masserie in pietra, a volte fortificate per difendersi dall'attacco dei predoni, dotate di recinti e stalle per le greggi, cisterne, neviere, chiedete, specchi e e reticoli infiniti di muri a secco.

Ci inoltriamo nel bosco dirigendoci verso sud e salendo leggermente di quota, se fatto in autunno questo percorso, ci delizia con i colori e profumi dei suoi fiori, come i ciclamini e i crochi gialli, ma possiamo anche ammirare i bellissimi muretti a secco che delimitano il bosco di querce roverelle e magari fare qualche incontro gradito con qualche rappresentante della fauna locale. Essendo questo un itinerario ideale per  fare il classico cammino lento è assolutamente consigliato soffermarsi, per apprezzare ciò che la natura ci regala, come ad esempio, le caratteristiche pietre della murgia scolpite dal vento e dall'acqua, ma anche le numerose ragnatele presenti che creano effetti particolare di luce. Siamo a circa 1 km dalla partenza e a metà del posco di Ruvo, sulla nostra sinistra troviamo un piccolo sentiero che ci porta a visitare lo Jazzo del Termite, nascosto nel bosco e ormai quasi coperto dalla vegetazione.

Il sentiero attraversa un piacevole paesaggio boschivo per poi attraversare un breve tratto di terreni destinati a seminativi e mandorlo, ci avviciniamo così al ponte dell'Acquedotto Pugliese da dove è possibile ammirare un bellissimo panorama.
Tra le tante attrattive di questa escursione, alla fine del ponte, possiamo visitare la Grave di Scoparella, una cavità carsica profonda 37 m., recintata e posta in sicurezza, troviamo la sua descrizione presso il catasto delle grotte di Puglia.

Grave di Scoparella
Grave di Scoparella
Ginestrella comune
Ginestrella comune

Siamo entrati nel bosco di Scoparella, così chiamato per la presenza delle ginestrelle, che un tempo venivano usate dai contadini per fare le scope, siamo colpiti dall'enorme quercia che fa da sentinella da molto tempo all'ormai abbandonato Jazzo del Demonio.



La leggenda dello Jazzo del Demonio
Correva l'anno 1870, era una di quelle notti d'inverno che solo chi vive nella Murgia può comprendere, l'ulutato del vento era così forte che i due pastori, Biagio e Rocco, facevano fatica persino a sentire le loro voci. Il vento, il freddo, la notte buia e l'abbaiare insistente e frenetico dei cani corsi e maremmani, costrinsero i due pastori a cercare un riparo provvisorio per loro e le proprie pecore, addentrandosi nel bosco infine, trovarono uno jazzo dove poter passare il resto di quella terribile notte. Dopo aver sistemato il gregge si rifocillarono attorno al fuoco con pane, formaggio e un bicchiere di vino, poi decisero di andare a dormire sperando che la mattina successiva il tempo fosse stato più clemente.
Erano sul procinto di addormentarsi quando improvvisamente, sentirono nuovamente i loro cani abbaiare furiosamente e poco dopo, stranamente un silenzio improvviso, anche il vento si era acquietato e in quel silenzio assordante sentirono bussare insistentemente, tutto ciò li fece sobbalzare ma non senza un po' di timore e ansia si avvicinarono alla porta e chiesero chi fosse a bussare. Si sentirono rispondere che era un viandante che aveva smarrito la strada che cercava riparo per ripararsi dal freddo. Perplessi e leggermente impauriti aprirono e videro un individuo, di statura alta,  incappucciato e avvolto nel proprio mantello, lo fecero accomodare vicino al fuoco e gli offrirono da mangiare ma quando cercarono di alimentare il fuoco, che inesorabilmente si stava esaurendo, la luce permise loro di vedere gli zoccoli dell'individuo, realizzarono subito che di fronte a loro vi era il demonio e si ripararono immediatamente dietro un crocifisso che portavano sempre con loro e la figura sparì. Quando la mattina successiva trovarono i resti delle vesti strappate capirono che i cani erano riusciti a far fuggire quella figura demoniaca. Da allora lo Jazzo Scoparella è conosciuto col nome Jazzo del demonio.

Lasciamo il bosco di Scoparella alle nostre spalle per dirigerci verso il bosco di Ruvo percorrendo il Tratturello Regio Canosa-Ruvo che ci porterà infine a chiudere l'anello fino al punto di partenza.

Tratturello Canosa-Ruvo
I tratturi e la Regia Dogana delle pecore
Sin dall'epoca classica i pastori delle aree montane di Abruzzo, Molise e Lucania, hanno condotto nelle piane delle Puglie le greggi a svernare. Questo fenomeno detto transumanza ha vissuto un enorme sviluppo nell'epoca del dominio aragonese. Nel 1443 venne infatti istituita la Dogana della Mena delle Pecore, un istituto fiscale con il quale vennero vincolate al pascolo vaste estensioni. I pastori transumanti vennero obbligati ad usare queste aree e a versare a tal fine, ingenti tasse. Nelle località di svernamento, si trovavano le "poste", vaste estensioni pascolative, nel cui centro era situata una costruzione in pietra occupata dai pastori. Con la fine della dogana e lo sviluppo della cerealicoltura e dell'olivicoltura molte poste si sono trasformate in jazzi o vere masserie, dotate di stalle, magazzini per il raccolto e frantoi oleari. Ancora oggi è possibile visitarle e apprezzarne l'antica atmosfera. Poco è rimasto invece dei Tratturi, le "lunghe vie erbose", che collegavano le località di partenza ed arrivo dei pastori. Si trattava di strutture imponenti, con una larghezza tra 40-120 m ed un sviluppo complessivo in lunghezza che raggiunse i 3000 km.
Ciclamini selvatici
Ciclamini selvatici dell'alta murgia
Crochi gialli dell'alta murgia
Crochi gialli dell'alta murgia 
Muretti a secco lungo il sentiero
Muretti a secco lungo il sentiero
Quercia roverella
Quercia roverella
Panorama
Panorama
Pietra della murgia
Pietra della murgia
Jazzo del Termite
Jazzo del Termite
Ponte dell'Acquedotto Pugliese visto dal basso
Ponte dell'Acquedotto Pugliese
Ponte dell'Acquedotto Pugliese visto dal basso
Ponte dell'Acquedotto Pugliese
Ponte dell'Acquedotto Pugliese
Ponte dell'Acquedotto Pugliese
Panorama murgiano
Panorama murgiano
Jazzo del Demonio visto dal ponte
Jazzo del Demonio visto dal ponte
Quercia presso lo Jazzo del Demonio
Quercia presso lo Jazzo del Demonio
Jazzo del Demonio
Jazzo del Demonio
Muro di recinzione con paralupi
Muro di recinzione con paralupi
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Mappa percorso in gpx

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