Trekking ed escursioni nella murgia di Matera
Escursione nella murgia materana
Trekking nella gravina di Matera
Tempo: 4,40 ore;
Percorso: l'itinerario ad anello prevede un percorso di circa 12 km;
Difficoltà percorso: turistico, escursionistico;
Tipo percorso: strada, sterrate e roccia, asfalto, incolto, pietra;
Da visitare: Grotte, chiese rupestri, panorama sulla gravina, Matera.
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MATERA, Capitale europea della cultura 2019
Itinerario ad anello con l'unica difficoltà di guadare il fiume Gravina di Matera, quindi si consiglia l'escursione in un periodo poco piovoso.
Il Parco della Murgia Materana
Area protetta istituita con Legge Regionale n. 11 del 3 aprile 1990. Ha una superficie di circa 8000 ha, compresa tra i comuni di Matera e Montescaglioso. Nel 1993, il Parco, insieme ai rioni Sassi ha ottenuto il riconoscimento dell'UNESCO come Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Dal punto di vista geologico, la murgia è costituita da calcari: il calcale di Altamura e la calcarenite di Gravina. Nell'area protetta è depositato un condensato di storia e natura: gravine, boschi di macchia mediterranea, steppe, ritrovamenti archeologici risalenti al paleolitico e neolitico, cave di tufo, antiche masserie, jazzi, casini, cisterne. Percorrendo i sentieri che attraversano il Parco si possono avvistare il capovaccaio, il larario, il biancone, il nibbio, e il falco grillaio, piccolo rapace che è diventato il simbolo del Parco. Oltre a boschi dove dominano specie quercine come il fragno (Quercus troiana), e la roverella (Quercus pubescens), è presente un ricco sottobosco caratterizzato da specie tipiche della macchia mediterranea come il lentisco, la fillirea, il biancospino, il peraltro, il terebinto, l'olivastro, il ginepro. Nel Parco si contano oltre 92 specie floricole, cioè un sesto dell'intera flora nazionale. Un centinaio sono le specie rare e rarissime di interesse botanico quali, la santoreggia pugliese, lo zafferanetto di Thomas, l'endemico cipollaccio della Basilicata, il raro aglio moscato, gli asfodeli, il timo, il finocchio selvatico, la valeriana rossa, la camomilla d'Otranto, il cappero comune e importanti rari endemismi tra cui l'ofride di Matera (ophrys mateolana) e l'ophrys lucana.
Pseudosteppa mediterranea
L'ambiente più caratteristico e rappresentativo del Parco della Murgia Materana, è quello della pseudosteppa mediterranea. Questa forma di vegetazione è il risultato della millenaria azione dell'uomo che da un lato ha eliminato i boschi e le macchie, dall'altra ha dato origine ad una vegetazione prativa semi-naturale frutto dell'equilibrio dinamico tra gli effetti del pascolamento e la tendenza all'evoluzione spontanea della vegetazione verso forme di gariga e di macchia mediterranea. Tali formazioni sono caratterizzate da specie del genere Stipa (con dominanza di Stipa austroitalica - lino delle fate meridionale), e presentano un'elevata ricchezza floristica oltre ad ospitare numerose specie di elevato interesse naturalistico come molte orchidee (Ophrys apulica, O. bertolonii, O. lutea, O. apifera, O. candica, Orchis papilionacea e Orchis purpurea tra le tante). Tali formazioni vegetali costituiscono habitat di interesse comunitario.
Area protetta istituita con Legge Regionale n. 11 del 3 aprile 1990. Ha una superficie di circa 8000 ha, compresa tra i comuni di Matera e Montescaglioso. Nel 1993, il Parco, insieme ai rioni Sassi ha ottenuto il riconoscimento dell'UNESCO come Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Dal punto di vista geologico, la murgia è costituita da calcari: il calcale di Altamura e la calcarenite di Gravina. Nell'area protetta è depositato un condensato di storia e natura: gravine, boschi di macchia mediterranea, steppe, ritrovamenti archeologici risalenti al paleolitico e neolitico, cave di tufo, antiche masserie, jazzi, casini, cisterne. Percorrendo i sentieri che attraversano il Parco si possono avvistare il capovaccaio, il larario, il biancone, il nibbio, e il falco grillaio, piccolo rapace che è diventato il simbolo del Parco. Oltre a boschi dove dominano specie quercine come il fragno (Quercus troiana), e la roverella (Quercus pubescens), è presente un ricco sottobosco caratterizzato da specie tipiche della macchia mediterranea come il lentisco, la fillirea, il biancospino, il peraltro, il terebinto, l'olivastro, il ginepro. Nel Parco si contano oltre 92 specie floricole, cioè un sesto dell'intera flora nazionale. Un centinaio sono le specie rare e rarissime di interesse botanico quali, la santoreggia pugliese, lo zafferanetto di Thomas, l'endemico cipollaccio della Basilicata, il raro aglio moscato, gli asfodeli, il timo, il finocchio selvatico, la valeriana rossa, la camomilla d'Otranto, il cappero comune e importanti rari endemismi tra cui l'ofride di Matera (ophrys mateolana) e l'ophrys lucana.
Pseudosteppa mediterranea
L'ambiente più caratteristico e rappresentativo del Parco della Murgia Materana, è quello della pseudosteppa mediterranea. Questa forma di vegetazione è il risultato della millenaria azione dell'uomo che da un lato ha eliminato i boschi e le macchie, dall'altra ha dato origine ad una vegetazione prativa semi-naturale frutto dell'equilibrio dinamico tra gli effetti del pascolamento e la tendenza all'evoluzione spontanea della vegetazione verso forme di gariga e di macchia mediterranea. Tali formazioni sono caratterizzate da specie del genere Stipa (con dominanza di Stipa austroitalica - lino delle fate meridionale), e presentano un'elevata ricchezza floristica oltre ad ospitare numerose specie di elevato interesse naturalistico come molte orchidee (Ophrys apulica, O. bertolonii, O. lutea, O. apifera, O. candica, Orchis papilionacea e Orchis purpurea tra le tante). Tali formazioni vegetali costituiscono habitat di interesse comunitario.
Ulteriori informazioni: Camminatori per le vie di Puglia
Scarica l'itinerario trekking: Mappa percorso in gpx Mappa percorso in kml |
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